Minaccia tsunami radioattivo, con il nuovo drone subacqueo la Corea del Nord allerta il mondo
La Corea del Nord testa un nuovo sottomarino nucleare che potrebbe scatenare uno «tsunami radioattivo». È questo l’ultima prova di forza di Pyongyang e sale la tensione negli Usa e Corea del Sud.
Un drone sottomarino munito di armi nucleari capace di scatenare uno tsunami radioattivo. È questa la nuova minaccia che giunge dalla Corea del Nord al termine delle esercitazioni congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud.
Proprio durante questa settimana per ben tre giorni – da martedì 21 marzo a giovedì 23 marzo – si sarebbero svolte delle esercitazioni sotto la guida del leader Kim Jong-un per testare questo nuovo drone sottomarino, come annunciato ieri notte dai media statali.
Come spiegato dagli organi ufficiali nordcoreani lo scopo di questo nuovo drone sarebbe proprio quella di generare maremoti e tsunami radioattivi – tramite l’utilizzo di armi nucleari – per distruggere navi e porti nemici.
Ancora una volta, quindi, Stati Uniti e Corea del Nord si cimentano in dimostrazioni di forza sul suolo orientale volte a scoraggiare qualsiasi tipo di iniziativa da parte dell’altro paese, ma che effettivamente potrebbero condurre a una crisi nucleare.
Davanti a simili notizie è bene non cedere al panico ricordando che le notizie fornite dal governo di Pyongyang non sono ancora state accertate. Ecco tutto quello che si conosce del drone e della sua missione e cosa sta accadendo a livello internazionale …
Il test del drone Haeil è solo l’ultima prova di forza che la Corea del Nord ha attuato quest’ultimo anno, a seguito dell’intensificarsi delle esercitazioni della Corea del Sud e gli Stati Uniti.
Non è un caso, infatti, che il comunicato sia stato diffuso la notte di giovedì 23 marzo, giorno in cui si sono ufficialmente concluse le esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del Sud di ben 11 giorni che includevano il “più grande addestramento sul campo degli ultimi anni” – come riportato anche dal Corriere della Sera.
Bisogna guardare il quadro internazionale: la Corea del Nord esce da un anno record di attività e di armi nucleari, con più di 70 missili lanciati nel 2022 – tra i quali ricordiamo i temibili Hwasong-17 – mentre il capo di stato, Kim Jong Un, ha intensificato la campagna volta a obbligare Washington ad accettare l’idea di Pyongyang come potenza nucleare.
Campagna alla quale la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno risposto ampliando le esercitazioni militari congiunte – ridimensionate negli anni precedenti. A queste corrisponde un costante sforzo militare nordcoreano di diversificare i sistemi di lancio, dimostrando al mondo la propria capacità di condurre in contemporanea attacchi nucleari sia contro la Corea del Sud, che sulla terraferma degli Stati Uniti.
Ancora, durante quest’ultima settimana, il ministero della Difesa di Seoul ha dichiarato che la Nazione con gli Stati Uniti starebbe pianificando un’esercitazione su vasta scala “senza precedenti” prevista per giugno 2023. Il test del drone Haeil aveva quindi lo scopo di allertare gli Stati Uniti e la Corea del Sud di una possibile “crisi nucleare” mentre continuano con le loro “esercitazioni di guerra intenzionali, persistenti e provocatorie” che Pyongyang descrive come prove di invasione.
Davanti a un simile quadro è facilmente immaginabile che alle future operazioni corrisponderanno altre prove di forza della Corea del Nord, rendendo l’Oriente una polveriera pronta ad esplodere al primo errore di calcolo in un’esercitazione.
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