“Ogni teoria del complotto si è avverata”: i file Twitter di Elon Musk dimostrano la manipolazione inaudita dell’opinione pubblica. È l’inizio della fine del potere del mainstream?
Di Milosz Matuschek
Censura è una brutta parola, soprattutto nelle democrazie. In realtà non dovrebbe esistere. Censura significa manipolare la formazione del pensiero sopprimendo determinate informazioni.
Negli ultimi tre anni di Corona, milioni di post sulle piattaforme sociali sono stati oscurati, rifiutati, cancellati.
I file di Twitter dimostrano ora che ciò avveniva spesso per iniziativa di agenzie statali come la CIA e l’FBI, il governo degli Stati Uniti e il produttore di vaccini Pfizer. Chiunque disponeva di un potere sufficiente poteva calibrare i social media a proprio favore e controllare così il corso del dibattito pubblico.
Una libera competizione di opinioni: nessuna possibilità. Tappeto rosso, invece, per la narrazione ufficiale del governo. Durante la pandemia, il mainstream mediatico era comunque in linea con il governo e un completo fallimento.
Da quando Elon Musk ha assunto il controllo del servizio di messaggistica breve Twitter, ha fatto pubblicare documenti interni sugli autori freelance che scrivono sulla piattaforma di newsletter Substack: Matt Taibbi, Bari Weiss, Alex Berenson, Michael Shellenberger e altri.
25.Twitter was taking requests from every conceivable government body, beginning with the Senate Intel Committee (SSCI), which seemed to need reassurance Twitter was taking FBI direction. Execs rushed to tell “Team SSCI” they zapped five accounts on an FBI tip: pic.twitter.com/hWnkOX292C
— Matt Taibbi (@mtaibbi) January 3, 2023
Le pubblicazioni mostrano sempre più l’intero quadro devastante per la libertà di espressione e sono quindi documenti attuali della massima importanza. Sono una lezione esemplare su come trasformare un corso d’acqua in una pozza morta e far credere al pubblico di aver fatto qualcosa per la difesa dell’acqua.
L’elenco degli scandali è lungo. Ufficialmente, i grandi colossi tecnologici hanno annunciato che avrebbero cancellato solo le informazioni che contenevano inesattezze mediche, lasciando che fosse l’OMS a decidere quale fosse il punto di vista scientifico. Questo è stato di per sé un rovesciamento totale del concetto di base della scienza, con la sostituzione del dibattito con il dogma, della ricerca della verità con la narrazione di una pseudo-autorità globale, di dubbia affidabilità e con molteplici condizionamenti.
Lo stesso Elon Musk ora dice delle azioni di Twitter: “Praticamente ogni teoria del complotto si è avverata”.
Ora si scopre che la portata delle cancellazioni è molto maggiore. Secondo il rapporto, la CIA, l’FBI e altre agenzie governative hanno regolarmente inviato richieste di cancellazione di tweet o account, le hanno seguite e hanno insistito sulle loro richieste.
9. In the summer of 2021, president Biden said social media companies were “killing people” for allowing vaccine misinformation. Berenson was suspended hours after Biden’s comments, and kicked off the platform the following month.
— David Zweig (@davidzweig) December 26, 2022
Al primo incontro dei funzionari di Twitter con l’amministrazione Biden, c’è stata una richiesta esplicita di agire contro gli “oppositori delle vaccinazioni”, mentre lo stesso Biden diffondeva informazioni palesemente false sul fatto che la vaccinazione protegge dalle infezioni. L’amministrazione Biden ha esplicitamente chiesto e ottenuto la cancellazione dell’account di Alex Berenson, ex reporter del New York Times.
Anche i pareri degli esperti sono stati soppressi e manipolati. Questo riguardava persino informazioni tecnicamente corrette che semplicemente non erano contenute nella linea del governo. Ad esempio, un tweet dell’epidemiologo di Harvard Martin Kulldorff che metteva in dubbio la necessità di vaccinare chi era già immunizzato dall’infezione è stato definito “fuorviante” e messo in sordina. L’account del professore di medicina di Stanford Jay Bhattacharya è stato inserito in una lista nera che ha impedito ai suoi tweet di essere visibili a un pubblico più vasto. Aveva sottolineato la dannosità dei lockdown per i bambini. Contemporaneamente, Twitter ha affidato parte della moderazione dei contenuti a subappaltatori a basso costo nelle Filippine.
Twitter ha agito praticamente come una sub-agenzia dell’apparato di sicurezza statunitense e delle grandi aziende. Le agenzie governative inviavano richieste che di solito venivano attuate in silenzio. La FBI ha addirittura pagato a Twitter 3,5 milioni di dollari come compenso per le numerose richieste.
45. In the end, the FBI’s influence campaign aimed at executives at news media, Twitter, & other social media companies worked: they censored & discredited the Hunter Biden laptop story.
By Dec. 2020, Baker and his colleagues even sent a note of thanks to the FBI for its work. pic.twitter.com/ZEASt2aXXm
— Michael Shellenberger (@ShellenbergerMD) December 19, 2022
Abbiamo bisogno di altre prove del fatto di una censura gestita e pagata dallo Stato? Come se non bastasse, Facebook ha cancellato anche contenuti che, pur essendo veritieri, avrebbero potuto causare un’azione frenante nei confronti dei vaccini.
Ai file di Twitter potrebbero presto seguire quelli di Facebook, di Google e così via. Tutto ciò dimostra che non si è mai trattato di disinformazione. Si trattava di superare una narrazione precostituita, e questo: a prescindere. I social media come tirapiedi dei potenti.
Particolarmente curioso è il ruolo di Pfizer, produttore di vaccini, su Twitter: Scott Gottlieb, membro del consiglio di amministrazione di Pfizer, ha chiesto a Twitter di intervenire contro un tweet che, se fosse diventato “virale”, avrebbe potuto mettere in pericolo le vendite di vaccini di Pfizer. Il tweet si riferiva allo stato della scienza secondo cui l’immunità naturale è di gran lunga superiore all’immunità acquisita con il vaccino.
L’autore del tweet è l’ex capo della Food and Drug Administration (FDA) statunitense ed ex dirigente dell’OMS Brett Giroir. Gottlieb è stato anche a capo della FDA prima del suo incarico in Pfizer. Twitter ha etichettato il tweet di Giroir come “fuorviante”, anche se diversi studi dimostrano che il suo contenuto è corretto. Quindi, chi sta distorcendo la verità qui, e in quale modo?
La libertà di espressione è il diritto di esprimere un’opinione, anche se non piace agli altri. Se agli altri piacesse, non ci sarebbe bisogno di un diritto a farlo. Se si misura il grado di libertà di opinione con questo metro, viviamo lontani da un principio costituzionale reale e fondamentale. È solo nell’ora della prova, cioè quando le dichiarazioni scontentano i più potenti del mondo, che si capisce se questa libertà esiste davvero.
I file di Twitter lo dimostrano: La censura è reale, i governi e le aziende manipolano la libera formazione dell’opinione. Nel caso della cancellazione degli articoli sul computer portatile di Hunter Biden, che, come ora sappiamo, contenevano grandi quantità di materiale compromettente, la pratica della censura ha persino influenzato l’esito delle ultime elezioni presidenziali.
I file di Twitter mostrano inesorabilmente il quadro dell’attuale manipolazione del pubblico. In particolare, sfatano l’idea che non esista una censura nel vero senso della parola, poiché le aziende private fanno valere liberamente le loro condizioni d’uso, i loro diritti di domicilio per così dire. Le ondate dell’ultima pubblicazione mostrano la stretta delle agenzie governative e delle aziende. Hanno monopolizzato lo spazio del dibattito su questioni politiche di massima importanza a loro favore.
Il processo per venire a capo di questa situazione è appena iniziato. Quanto è profonda la palude? I dossier Fauci, già annunciati da Musk, sono molto attesi. Fauci è una delle figure chiave della pandemia e il funzionario pubblico più pagato degli Stati Uniti. Anni prima della Corona, aveva annunciato il verificarsi di una pandemia “a sorpresa” e, più recentemente, aveva mentito al Congresso sulla ricerca sul gain-of-function.
La vicenda dei file di Twitter è già diventata un particolare boomerang per i media tradizionali, che finora hanno comprensibilmente trattato la questione come se fosse una patata bollente. Le pubblicazioni dimostrano come i media abbiano difeso una narrazione ufficiale promuovendo la diffusione di dogmi e decretando discorsi tabù.
La grande svolta nel settore dei media si sta quindi avvicinando. I file di Twitter sono il dispositivo esplosivo nella camera d’eco del mainstream.
Milosz Matuschek è editorialista della Weltwoche e redattore di www.freischwebende-intelligenz.org. Recentemente ha pubblicato il bestseller dello Spiegel “Wenn’s keiner sagt, ich sag’s” (Fifty-Fifty, 2022).
Traduzione a cura di Nogeoingegneria
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